Giornalisti lucani celebrate i lucani in Lucania

Sinisgalli cosi ricordava i lucani all’estero:

“Girano tanti lucani per il mondo, ma nessuno li vede, non sono esibizionisti. Il lucano, più di ogni altro popolo, vive bene all’ombra. Dove arriva fa il nido, non mette in subbuglio il vicinato con le minacce e neppure i municipi con le rivendicazioni.” 

E continuava, descrivendo questi individui tranquilli, lavoratori, e generosi. Se invece leggiamo i giornali cartacei – per quello che di carta e’ rimasto e rimarra’ – ed i giornali on-line lucani, sembra che il nostro amato lucano all’estero si sia stancato di stare nascosto e brilla in ogni dove, illuminando citta’ in ogni angolo di questo pianeta. Quasi ogni giorno c’e’ chi vince un premio in capo al mondo e chi conquista ruoli prestigiosi all’altro capo. Durante i miei primi anni all’estero, la descrizione di Sinisgalli m’infastidiva. Volevo essere visto. Oggi, Sinisgalli mi va a pennello. Invece il continuo elogio di questi geni di lucani all’estero mi irrita. Lasciateli stare i lucani all’estero. Se abiti a New York, Londra o Berlino e fatichi con passione, vedrai che il ricco contesto di queste citta’ – e ricco non solo in termini monetari – ti fara’ raggiungere grandi risultati. Carissimi giornalisti lucani celebrate i lucani in Lucania. La Lucania necessita’ di autocelebrarsi e noi lucani all’estero vogliamo tornare in una Lucania ambiziosa, anche un po’ arrogante, invece di crogiolarci in ricordi e disperazioni varie.

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